Ancora una volta…

Sabato 19 0ttobre2024. Piove fortissimo ormai da qualche giorno; sono le ore 22,00 e la squadra di turno della Protezione Civile, quella di guardia che deve fare notte, sta per entrare in servizio. Si scambiano alcune informazioni di servizio con chi sta per andarsene e continua a piovere a dirotto. Si apre la porta e si sentono i passi nel lungo corridoio di chi avanza spedito. E’ la Polizia Locale: “probabilmente ha rotto o tracimato la Quaderna (il torrente che lambisce i confini del comune di Budrio) a Ponte Rizzoli, bisogna andare a Prunaro (frazione del comune di Budrio) per avvisare la popolazione con l’altoparlante di salire ai piani alti ed evitare situazioni di estremo pericolo”. Si parte e in breve siamo sul posto. Qualcuno si affaccia per chiedere informazioni, altri aprono i vetri delle finestre per capire meglio cosa dice il megafono. Il servizio è concluso. Per radio riceviamo l’ordine di andare ad effettuare lo stesso servizio nelle frazioni di Riccardina e di Vigorso perché anche il torrente Idice (altro torrente che attraversa in modo longitudinale il territorio comunale) è in condizioni di alto rischio. Concluso il servizio, si rientra alla base.

Lo stato di emergenza è ancora cambiato e la Polizia Locale dà l’ordine di evacuare tutte le abitazioni rivierasche della frazione di Riccardina. A questo punto bisogna chiamare in servizio tutti i volontari del COER Protezione Civile in reperibilità: nell’arco di poco tempo una decina di persone è sul posto. E piove ancora …….ci si organizza e, casa per casa, suonando i campanelli, bussando alle porte e con l’aiuto del megafono che squarcia il silenzio di una gelida notte autunnale,  si avvisano i cittadini di lasciare le abitazioni non senza difficoltà e con grande stress emotivo da parte nostra. Sono operative anche tutte le forze dell’ordine e i mezzi dell’Amministrazione Comunale. ”Fatto?“ “ Rientrate “ “l’ Idice ha tracimato fra via Rabuina e via Dritto lato destro. “questa è quello la radio che trasmette… Sono già le ore 3:30 / 4:00 di domenica, al semaforo tra via Amorini sant’Antonio e via Edera ci sono già i mezzi di soccorso ….Carabinieri, Polizia Locale, Vigili del Fuoco e Volontari della Protezione Civile. Per strada ci sono già venti centimetri di acqua che corre… in sede arrivano i mezzi che portano i sacchi di sabbia inviati dalla consulta provinciale di P.C. su richiesta preventiva dell’Amministrazione per contenere, ove possibile, infiltrazioni. Si comincia a distribuire a chi ne fa richiesta: alla fine saranno più di 300 le famiglie e ne verranno distribuiti più di quattromila. I piani bassi dell’INAIL di Vigorso sono allagati, il Palazzetto dello Sport pure lui è a bagno; bisogna spostare altrove gli sfollati…. Raccolte le 80 brandine e i sacchi a pelo allestiti per la notte, gli sfollati escono dalla porta di emergenza e dalla scalinata esterna, con una passerella di fortuna per non farli entrare in acqua, salgono su un mezzo attrezzato per quel tipo di soccorso. Via verso la Bocciofila che poi li ospiterà. Soni tutti salvi e in sicurezza.

Fin dall’alba di domenica 20 ottobre cominciano ad arrivare i mezzi della Protezione civile delle associazioni vicine e dal pomeriggio dalle colonne mobili regionali soprattutto del Lazio. Mezzi di tutti i tipi: moduli per la pulizia di strade e case, mezzi speciali per la pulizia di strade, motopompe idrovore per fare defluire le acque dagli scantinati e dai garage interrati e uomini che si adoperano per mettere in sicurezza i cittadini …. e dare aiuto per sgombrare dalle macerie. La macchina dei soccorsi è partita e in venti giorni hanno prestato servizio 640 volontari equivalenti (equivalente = come se un volontario avesse lavorato un giorno solo) con 250 interventi gestiti e portati a termine dalla Protezione Civile. Di questi 130 fatti dal C.O.E.R Protezione civile di Budrio. Migliaia di telefonate giorno e notte di cittadini per richiedere informazioni circa le allerte meteo e la distribuzione dei sacchi di sabbia e ancora interventi, come ad esempio che venga tolta l’acqua delle cantine, dai garage (dove l’acqua ha raggiunto anche i 2,5m), o che venga rimosso il fango che è ovunque. C’è chi è disperato e chiede conforto, chi vuole essere rassicurato che il pericolo è passato, chi si commuove e piange mettendo a dura prova le volontarie e i volontari di turno al centralino.

Ora, dopo tutto questo tempo e la mole di lavoro fatto, passando per le vie di Budrio colpite dall’ esondazione sembra quasi tutto tornato alla normalità se non fosse per quei cumuli di macerie e materiale ammalorato sgomberato dalle abitazioni, pochi per fortuna, rimasti ancora per strada. La comunità si sta ancora leccando le ferite e ce ne ricorderemo a lungo così come per la rottura dell’argine del 2019 e del 2023; anche quella volta i volontari di Protezione Civile di Budrio sono stati presenti nell’emergenza per ripulire case, strade, stalle di quelle zone e portare un aiuto e un conforto a quei cittadini colpiti da queste calamità.

Nelle difficolta si scoprono valori ormai assopiti o sconosciuti a molti come amicizia, solidarietà, senso civico, appartenenza, orgoglio…. La comunità di Budrio ha riscoperto tutto ciò.